Nutrire il pianeta, energia per la vita, questo dovrebbe essere il tema principale sul quale si sviluppa l’evento più aspettato negli ultimi anni, l’Expo di Milano, una grande occasione di scambio e di commercio per il nostro paese, sulla base di ciò che sappiamo fare meglio, il cibo, naturale e nutriente; la sorte ha però stranamente fatto accadere il contrario, infatti partendo dalla scelta degli sponsor, la Coca Cola e il McDonald, continuando con gli errori grammaticali dei cartelli scritti in inglese, gli enormi ritardi nella scelta dei candidati e nell’organizzazione del grande evento, sono risultati in un inizio davvero fallimentare.
Ecco che la nostra grande possibilità sembra trasformarsi in un ennesimo errore, che ci porterà ad ottenere giudizi negativi, o ancor peggio indifferenza, a causa della nostra completa mancanza di integrità con il tema dell’evento e i suoi continui ritardi. Certamente, sembra troppo strano associare l’idea di cibo nutriente a colossi come La Coca Cola o Il magnate degli hamburger, non riesci uno proprio a capire come mai entrambi siano stati scelti come sponsor di una fiera centrata su tutt’altro. La selezione dei candidati e stata messa in mano all’agenzia menspower, che dispiace dire, non sia stata all’altezza della situazione nel creare una candidatura semplice e accessibile da tablet e smartphone. Ritardi, errori e sponsor senza senso, hanno reso questo Expo un evento che rischia di essere deriso, e ci stiamo probabilmente bruciando la nostra possibilità di portare luce sul nostro meraviglioso paese.
Molti giornali esteri non hanno nemmeno trattato il tema, e alcuni solo citando la manifestazione con un solo articolo, quindi sembra essere andata inosservata, anche se non è difficile pensare che anche noi non sappiamo altrettanto dell’Expo precedente e di quello futuro, o che nel prossimo l’energia sostenibile sarà la protagonista, insomma. Il discorso è che questo Expo, è per noi una grande possibilità di rivincita e di vetrina, attireremo moltissimi turisti, milioni di persone arriveranno a questo evento, e altrettanti italiani lo visiteranno, e si tratta in realtà di vendere ciò che abbiamo da sempre, il buon cibo, senza la necessità di dover ricorrere a sponsor che sono l’espressione do cibo spazzatura, per intenderci. Sarebbe come pubblicizzare un evento per gli animali, sponsorizzato da dei cacciatori, che senso ha? E noi abbiamo fatto la stessa cosa.
La brutta figura
Diciamo che siamo abituati ad una qualità di cibo che veramente in molti luoghi al mondo, si sogna, e per questo il nostro standard è già alto di suo fortunatamente, se i turisti chiederanno buon cibo sicuramente hanno trovato il posto giusto.
Ma tutto questo, purtroppo, non c’entra nulla con il motivo dell’Expo e della sua creazione, per non parlare della nostra grande possibilità; sembra che al contrario ci possiamo definire solo in un modo, incoerenti, verso noi stessi per prima cosa, e quindi ci auguriamo davvero che tutto finisca nel migliore dei modi, e che questa grande possibilità non si trasformi in un esperimento fallimentare.